mercoledì 23 settembre 2009

Enagra

Sono tornata al mio amore per il gotico ultimamente e ho scovato questa poesia:

Enagra
Tu che cammini con le ombre
Il tuo cuore un fiore calpestato.
Sono qui.
Aspetto freddi baci
Bramo la morte.
Riesci a sentire la mia anima?
Ho paura di te,di me.
Nel crepuscolo mi affretto:
La pioggia sul mio viso.
Ed eccoti sul mio collo,
Le tue dita avide sui miei seni
I miei capezzoli come petali insanguinati.
Velami con le tue ali,
Respirami,divorami,
Lascia che io fluttui come un fantasma.
Tu che cammini con le ombre,
Lascia che il mio cuore sia il fiore capestato tra le tue braccia.
Le mie unghie spine sulla tua schiena.
Sono qui.
Voglio le tue labbra,
Assetata del tuo amore.
Sono qui.
Riesci a sentirmi?
Fabrice Dulac

domenica 19 luglio 2009

Arcobaleno

Mi è sempre piaciuta la leggenda secondo cui ai piedi di un arcobaleno si trovi una pentola piena zeppa d'oro.
Da piccola fantasticavo di avvicinarmi a quell'arcobaleno, tra gnomi e elfi, e pensavo a quante possibilità ci possano essere di riuscirci.
Quanta immaginazione e quanta speranza si ha nell'infanzia!
Eppure questa storia sta solo a rappresentare l'irragiungibilità di certi desideri. Non credo si limiti solo a desideri venali perchè, a chi non piacerebbe poter raggiungere un mondo fatato e incontaminato. Nei miei sogni non mi sarei portata via tutta la pentola, sicuramente qualche moneta ma, sarebbe stato bello passare una giornata con gli spiriti della natura, legati al bene e alla nostra Terra e ben lontani da odio e devastazione.
Chi ha creato questo mito doveva essere molto cinico: far sognare i bimbi e i sognatori e far capire che i desideri sono solo miraggi inarrivabili, stupido se hai mai pensato di avverarli.
Ora guardando l'arcobaleno penso solo a questo, a quanto tutto sia un' illusione, piacevole ma pur sempre non reale. Un pò come i sogni.


mercoledì 15 luglio 2009

Ere

Divorare il passato o essere divorata dal presente?
In un senso d'angoscia che mi afferra la gola.
L'indomani ancora inesistente ma prossimo alla realizzazione nel bene o nel male.


Macchie

Talvolta si pensa di poter dare un colpo di spugna, di ripulire una macchia su quella parete lavabile.
Idealizzando una colonna portante e un momento, come se tutto potesse andare come nelle immagini create nella mente, vediamo che questa crolla schiacciandoci con tutto il suo peso.
E la macchia è sempre lì che ci fissa.

lunedì 6 luglio 2009

Accettando la disapprovazione

Nell'ultimo anno ho capito una cosa che ignoravo: voglio essere accettata dagli altri.
Eh sì, prima pensavo di fregarmene di stare o meno simpatica alla gente ma negli ultimi mesi, avendo ricevuto critiche gratuite, mi sono resa conto che non mi piace essere considerata negativamente e per dirla tutta, mi ferisce.

Ecco due esempi palesi:
1) un'amica del mio ragazzo me ne ha dette di tutti i colori senza avermi mai vista se non in foto, suppongo per invidia.
Dopo mesi in cui ho provato tanta rabbia e un sentimento simile all'odio per l'essere stata attaccata toccando le mie fragilità, svelate abilmente da lui, l'ho conosciuta.
Mi sono trovata davanti ad un esserino bruttino, bassino, in sovrappeso e con le forme nei posti sbagliati. E ho pensato "Questa diceva a me che sono brutta?" e lì sono scoppiata a ridere con la mia amica che era venuta a farmi da spalla.
Parlandoci non mi è sembrata nemmeno la persona "più intelligente che il mio ragazzo conosca" e sapere che mi aveva definito poco intelligente (senza che le avessi mai spedito il risultato del mio q.i. o ci avessi mai parlato prima) mi ha fatto sorridere nuovamente.
Nonostante il passato ho cercato di essere gentile e carina, tanto che le ho detto che era acqua passata e inoltre ero dispiaciuta dei suoi problemi di salute che tra le varie cose le hanno causato i chili di troppo (insomma, ho smesso subito di sfotterla per il suo corpo, cosa che avevo fatto solo come conseguenza di tutte le brutte parole che avevo ricevuto).
Pensavo che da quei due giorni ci sarebbe stato un nuovo atteggiamento ma evidentemente sono un'illusa, tant'è che quando l'ha chiamato al cellulare una volta tornata nella sua città, anche sapendo che ero nella stessa stanza non ha nemmeno detto un "Salutami Chandra".

Ora, che cosa può fregarmi dell'idea che ha di me una tizia sconosciuta che ha un interesse per il mio ragazzo? Teoricamente nulla, ma vengo tormentata dal fatto che lei continui il suo vecchio comportamento nonostante io l'abbia anche perdonata!

2) Qualche mese fa nel mio gruppo di volontariato sono stata l'unica insieme ad un'altra ragazza a battermi per il rispetto delle regole all'interno di questo e per evitare che due tipe venute dal nulla ci fregassero i soldi del fondocassa raccolti con tanta fatica.
Il risultato è stato che gli altri facendo i paraculo e i diplomatici hanno mantenuto dei rapporti di amicizia con queste, io invece sono stata insultata perchè non volevo abbassare la testa e ora se le incontro per strada salutano gli altri e fanno finta che io non esista.
Tutto questo mi fa incazzare terribilmente nonostante siano state patetiche nella loro ricerca di buttarmi fango addosso solo per ottenere trenta euro e la loro immaturità che continua fino ad oggi.

Purtroppo queste situazioni per quanto possano essere stupide non le ho minimamente superate.
So che a pelle si lega con alcuni e non con altri ma l'essere odiata senza una motivazione valida proprio non lo sopporto.
E soprattutto mi da fastidio essere trattata male dopo che cerco di perdonare e di essere gentile. E come se non valesse nulla essere corretti, rispettosi o comprensivi ma se si andasse avanti con un comportamento ipocrita e paraculo.

lunedì 29 giugno 2009

Ci sono cose che non capisco: dai l'anima per qualcuno, il perdono e di nuovo la fiducia, coccio dopo coccio ma non basta. Non basta mai.
Ti ritrovi davanti una sorta di sadismo o forse un'insensibilità glaciale che permette all'ego che hai di fronte di fregarsene di quanto le sue azioni possano ferirti.
Si rifanno sempre gli stessi errori, si mette sempre la stessa persona a giocare e gongolare con i miei sentimenti.
E tutto questo per avere la libertà o forse solo per immaturità.

mercoledì 13 maggio 2009

Ogni maschera è destinata a cadere... medley di pensieri

Ogni tanto mi metto a pensare alla differenza posata sui due piatti della bilancia, dove il dare è spesso più pesante del ricevere.
E mi ritrovo a cercare di difendermi in tutti i modi dalla possibilità di essere il centro della conversazione riguardante tutti i miei difetti o presunti tali anche se, se non mi hai mai visto come puoi conoscerli? E lo faccio tutt'ora nonostante mi credessi libera da tutto questo.
E cerco di ricordare che la calunnia di una persona piena di odio e invidia vale ben poco, è acqua sporca che tende a scivolare via. Non ci si deve lasciare intaccare.
E se le cattiverie entrano nell'idea di chi ci dovrebbe conoscere e difendere, allora non credo che questa persona valga la pena di rispetto e affetto.
La verità rimarrà sempre anche nascosta da cento maschere. Prima o poi cadranno tutte e se dietro ad esse si celano solo orrori questi si vedranno.
L'importante è non recriminarsi niente e non provare odio, il quale non è nient'altro che benzina gettata su questa fiamma oscura che ci consumerà soltanto, avidamente.

sabato 2 maggio 2009

Metti le carte in tavola!

A te che stai sicuramente leggendo, lettore passeggero dei miei pensieri lanciati e fissati su questa carta virtuale.
Perchè invece di borbottare e lamentarti con gli amici, o leccapiedi che siano, non sei in grado di prendere in mano la situazione e esporre le idee, i sentimenti che anche tu possiedi nonostante l'omertà e il silenzio onnipresenti?
Perchè non affronti la realtà invece di schernire solamente?
Perchè fare parlare fino allo sfinimento, diventando quasi due avversari che si contendono lo scettro della ragione invece di trovare la vera risposta e la sacrosanta verità?
Odio l'odio e il risentimento e ancor più i sotterfugi. Nulla di questo potrà mai far nascere qualcosa di buono. Che dal letame nascono i fior è più che esatto, ma di certo non potrà svilupparsi un germoglio se sommerso completamente di merda.

venerdì 1 maggio 2009

Choke

Mi è venuta in mente questa vecchia canzone che adoro, appannaggio della mia adolescenza.

Choke choke pride
Still I could only wait for you to decide
Tear it all apart
You break my heart
Why don’t you follow through
Follow through
And the day ends
A so called friend
A drunken bed
How could you with...
Why would you...
All of them
No one owns you
Just keep me hanging here
Tell me you need me dear
Tell me you’re sure I souldn't fear
Lies Lies Lies
Choke Choke Please
Have another drink on me
My love humiliation
I gave you every chance to leave
and you stayed just long enough
to bury me
As I understand wath no one can see
I stop
And all these words seem selfish
and anger you
And none of it is true
But all of them confess until I choke...
I tough I knew a true love
I used to think you really cared
I used to think I knew True Innocence
I though that you were that
I know you to well when you lie
I hope you choke on them
and see for me
For me
And all these words seem selfish and
anger you
And you were always true
Am I the only want that hears you lie?

by Lagwagon

lunedì 27 aprile 2009

E come accade nei migliori horror, ecco l'ennesimo ritorno

Doveva essere una gioiosa giornata da celebrare a ritmo di musica, ma il destino beffardo ha trovato il modo di rovinarmela.

Mi sono sentita osservata e girandomi ho capito chi mi stava fissando: la tipa che definisce la masturbazione virtuale una pratica fisiologica tra due individui -entrambi fidanzati... con altri- in età adulta.
Era la prima volta che la vedevo dal vivo e ho pensato "Ma è brutta! Con il culone!" e mentre ero lì non provando nulla, percependo tutto il rancore assopito, inesistente mi è salita una gran rabbia!
Rabbia per la certezza che presto spunterà a ricontattarlo, non più con il nome di Maria Maddalena (eh sì, ha usato proprio questo l'ultima volta) ma con un altro probabilmente ancor più ben ricercato.
Ira soprattutto per il pensiero che sono stata trattata male per una così, una persona che non ha nè una grande bellezza fisica nè una interiore (per quello che ho avuto modo di scoprire tramite conversazioni varie e il suo paraculismo), solo un'enorme puttanagine.
Ho rivissuto in un flashback tutto, dall'ultimo contatto Maddalenesco all'inizio del problema quando credevo fosse lei che cercasse lui... mi fidavo ciecamente, che stupida. E a ripensarci, a ripensare alla mia ingenuità, a quanto lei se la tirava tanto credendo fossi gelosa in base a quello che lui le diceva mi sono sentita estremamente cretina per una fiducia malriposta.
E io ero lì inerme, senza la possibilità nè la voglia di vendetta, impossibilitata dall'andare lì e dirle tutto quello che le avrei voluto dire da mesi.
Sebbene tutto questo dipenda più da chi le ha permesso di comportarsi così, dalle sue affermazioni candide sulla masturbazione al suo continuare a contattare chi non doveva con nomi falsi è stata una sfida nei miei confronti, un rospo in gola che non ho ingoiato facilmente.
E tutto questo chi dovrebbe comprenderlo non riesce proprio a capirlo.

giovedì 23 aprile 2009

Nemici

A volte si è come guerrieri che combattono contro la nebbia, quando sarebbe più semplice voltare lo sguardo e capire chi è il vero nemico.

Detta e ridetta ma vera

Non può piovere per sempre.

sabato 18 aprile 2009

Aria

Per respirare a volte si deve cambiare strada.
Ma tale scelta ti toglie il respiro.

venerdì 17 aprile 2009

Empatia

Mi sento frastornata.
Come se avessi ricevuto una serie di bastonate in testa.
L'empatia è una brutta cosa.
O forse se tutti ne avessimo un granello non ci sarebbero persone con gli occhi lucidi e una grande sofferenza per atrocità che nemmeno loro hanno commesso.

mercoledì 15 aprile 2009

Fantasma


Alternarsi tra invisibilità e il suo contrario.
Mi vedete?
Talvolta mi sento considerata, altre volte no. E penso.
Qual è il mio valore?

martedì 14 aprile 2009

Essenza

Non siamo niente senza libertà.

L'Uomo è tale perchè può scegliere.

lunedì 13 aprile 2009

Rosetta


L'immagine che più mi rappresenta in questo momento è quella di una rosetta aperta, svuotata dalla sua poca mollica.
Rimane solo la crosta croccante e nient'altro.

domenica 12 aprile 2009

Iter

Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.

-Gandhi-


Canta che ti passa

Sabato ero in centro a fare un pò di sano attivismo e ho iniziato ad osservare le persone.
Mi sono resa conto di quanto questo mondo giri al contrario.
Il fulcro di tutto è il commercio: orde di persone interessate solo al profumo, al gioiello, alla scarpa della marca di turno o alla giacca fatta con la carcassa di qualche animale morto.
Quanto sangue ci sia dietro ad una sostanza odorosa o ad un diamante non frega a nessuno.
L'importante è avere un bel look, o cercare di averlo. Solo questo viene considerato personalità.
L'ignoranza regna sovrana: cosa succede in Italia? C'è la guerra dall'altra parte del mondo?
Domande che non si pongono perchè basta avere un hamburger in mano e la piega fatta e tutto va bene. Tanto con la tv e internet tutti sono sapienti, se non fosse che al massimo guardano il Grande fratello, Uomini e donne, Studio aperto e video stupidi su Youtube.
Se il mondo roteasse nel senso giusto l'Uomo si preoccuperebbe della sua vita, di quella degli altri e della salute del mondo.
Non ci sarebbero spese inutili per far scoppiare il proprio guardaroba, basterebbe lo stretto necessario per ripararsi dalle intemperie; non si sfrutterebbero terre, uomini e governi alla ricerca di pietre preziose e risorse energetiche non rinnovabili; ognuno penserebbe con la propria testa invece di comportarsi da figo secondo la logica del branco.

Chissà se i quattordicenni con la stessa pettinatura spiaccicata sulla fronte, con lo stesso giubbotto e la stessa sbruffoneria un giorno proveranno a ragionare e a dire la loro anche se va contro il pensiero comune; chissà se la sedicenne platinata e truccatissima smetterà di fare attenzione unicamente alla sua immagine riflessa. Chissà se non diventeranno signori e signore chiusi nella loro ignoranza, capaci soltanto di farsi comandare a bacchetta e di aggredire le idee altrui perchè diverse da quelle che conoscono.
Chissà.

sabato 11 aprile 2009

Iodellavitanonhocapitouncazzo

Giorno dopo giorno capisco sempre di più che non ci si deve aspettare nemmeno il minimo sindacale dalle persone.
Quelle da cui ti aspetti qualcosa ti deluderanno. è inevitabile.
O forse sarà solo la Pasqua che tira fuori il peggio, ogni anno.

Giovedì: decido che il sabato sarei tornata nella vecchia city, fatto colazione con un'amica che vedo una volta all'anno, saremmo andate a risolvere alcune trafile e poi sarebbe venuto il mio ragazzo -sempre lo stesso- a prendermi per passare il resto della giornata a casa sua e la domenica avrei pranzato con lui dai miei parenti.
Venerdì: tra le mille cose da fare vado in giro alla ricerca delle uova di cioccolata per le mie cuginette e la mia amica e per creare un cesto per la famiglia del tipo.
Lascio le uova alla mia collega che sarebbe tornata in città in macchina così da poter viaggiare il sabato solo con il cesto e lo zaino.
Nel pomeriggio avviso la mia amica che sarebbe stata utile la macchina per prendere alcune cose dalla mia collega. Mi dice che non ce l'ha e mi fa capire che ci sarei dovuta andare da sola e che lei di mattina avrebbe avuto degli impegni con la madre.
Si fanno le 23 e mi rigira il tutto dicendo che avrei dovuto risolvermi il mio calvario da sola e che poi l'avrei vista per pranzo. Come se non abitando più là non fosse chiaro che non possa muovermi con facilità da una parte all'altra della località ormai mutata.
A mezzanotte il tipo mi rivela che nel tardo pomeriggio avrebbe giocato a calcio.

Ricapitolando: avrei dovuto fare uno sbattimento enorme girando da sola con un cesto tra uffici e casa della mia collega. Prendere l'uovo darlo ad una persona che non se lo merita nemmeno un pò e andare a fare la calza durante una partita di calcetto.
E tutto questo a che pro? Solo per vedere la mia amica e stare con il mio ragazzo che comunque pensano a loro stessi?
La cosa assurda è che mentre da loro mi aspettavo un comportamento diverso sono rimasta sorpresa dalla gentilezza e dall'attenzione di altre persone:
La mia collega mi ha offerto ospitalità fino alla sera ma non avrebbe avuto senso fare 60 km solo per stare con lei che vedo tutti i giorni.
La mia coinquilina si è offerta di andare a prendere le uova dalla mia collega e metterle su un pullman per farmele riavere -ovetti fortunati e giramondo-.

Cosa dire? Cosa pensare?
è assolutamente assurdo che le persone siano così egoiste, soprattutto dopo che decido di fare un'ora e mezza di strada solo per loro.
Ed è pazzesco che in 50 minuti di conversazione telefonica devo sentirmi dire "Devo chiedere il permesso a te per giocare a calcio? Come la fai lunga per una partita di un'ora".
Non è ovvio che se mi inviti da te devi pensare che forse non mi andrà di stare per due ore seduta su una panchina senza fare nulla? Quantomeno chiedimelo!

Quando imparerò a capire le persone e a fottermene di loro sarà tardi.

giovedì 9 aprile 2009

Acqua

Per sentirsi vivi, l'unica cosa da fare è VIVERE.

Può sembrare banale ma è così: più agisci e più ti senti vivo.
L'apatia conduce ad altra apatia, finchè non vieni completamente consumato.

lunedì 30 marzo 2009

Il vuoto

Niente. Non riesco a sentire niente.
Nessun movimento. Nessun suono. Nessuna sensazione.

Dipenderà da me o dal fatto che non c'è nulla?
Sono io che ho soffocato ogni respiro o non c'è vita?

giovedì 26 marzo 2009

Paranoie scritte

Perchè quando c'è da mandare una mail formale mi incarto?
Incomincio a pensare alle virgole, alle parole giuste e ad un milione di altri problemi!
... è passata un'ora e ancora non l'ho finita...

mercoledì 25 marzo 2009

Toccatemi tutto ma...

Toccatemi tutto ma non le persone a me care!
Credo che molti la pensano a questo modo.
E quando qualcuno che ha fatto del male a un proprio caro torna a farsi vivo escono fuori gli artigli e gli occhi infuocati.

Mi domando che senso ha cercare di avere un contatto con me quando non c'è mai stato prima.
è un modo per chiedere scusa indirettamente alla persona ferita o solo per fare nuovamente del male?

Ma si deve lasciare sempre il beneficio del dubbio... un pò di ottimismo...

martedì 17 marzo 2009

Senza parole

Quando si rimane senza parole cosa si dovrebbe fare?
Cercarle da qualche parte o rinunciare facendo finta di nulla?

???

venerdì 6 marzo 2009

Decalogo per capire che un rapporto è ormai alla frutta

1- Arrivi a leggere le sue conversazioni, cosa che non hai mai fatto prima.
2- Scopri, tramite le conversazioni, che ha fatto sesso virtuale con la zoccola che si portava a letto prima di te.
3- Torna a casa ogni settimana e non ogni due.
4- Invece di passare due giorni a casa ne passa quattro.
5- Ormai non ti avverte nemmeno più se invece di tornare lunedì prende il pullman martedì perchè "Non era uscito l'argomento" ma alle 23 di domenica devi arrivarci solo grazie alla tua intelligenza.
6- Gli chiedi se si festeggia il capodanno insieme, lui ti dice di si, tu prendi il biglietto aereo solo per questo. Il 31 ti fa capire che il giorno dopo se ne sarebbe tornato a casa. Tu rimani sola in città.
Però ti ha invitato per la befana a casa dei suoi.
7- Non ti racconta più nemmeno le banalità.
8- Gli dici che per quanto ti riguarda può cornificarti dalla mattina alla sera tanto non hai più la forza di fare l'investigatrice e lui ti da della paranoica.
9- Durante una discussione in cui metti in dubbio il vostro rapporto per via di tutti i punti precedenti lui se ne esce con la frase "Perchè non torni a casa per un mese o due?".
10- Sei tanto avvilita che vedendolo andar via durante una discussione lo prendi a sberle (e hai sempre predicato la non violenza oltre a non essere mai stata minimamente manesca).

Forse solo con uno di questi dieci punti dovrebbe essere tutto chiarissimo.


Pioggia


Piove di nuovo...
Cazzo, tutto ritorna!
Forse finchè non si risolve un caso si continua ad essere perseguitati da certe associazioni mentali. Chissà.
L'unica certezza è che non ho nessuna intenzione di stare sveglia fino all'alba per cercare di sistemare qualcosa di non importante per altri.

Caduta

Ci sono eventi che ti fanno accorgere di quanto hai toccato il fondo.
Quando si manifesta il proprio lato oscuro, un lato così nascosto che nemmeno tu conosci, è meglio iniziare a mettersi in discussione.
La cosa più orribile che si possa fare è andare contro ai propri principi fondamentali.
Il più importante per me è: la non violenza.
Già, sono riuscita ad alzare le mani (e le ginocchia) per la seconda volta in qualche mese a causa di tutta la rabbia, di tutto il rancore che ho dentro.
Non si può nemmeno immaginare quanto mi senta in colpa per questo: io, che ho il libro di Gandhi sulla scrivania, ho tirato una serie di schiaffi... inaudito.
Sicuramente questo mio atteggiamento doveva far comprendere alla persona in questione quanto malessere covo dentro.
Solo che non è stato così.
Evidentemente la categoria xy non è in grado di comprendere le sfumature e i cambiamenti; questo è stato il verdetto a tavolino che noi xx abbiamo dato dopo ore di attenta analisi dei fatti presenti e passati.
Le scienze si basano sulle evidenze, e così faccio anche io: se una persona passa meno tempo con me non posso far finta del contrario, allo stesso modo se io mi organizzo con questa rinunciando a momenti importanti con la mia famiglia per poi sentirmi dire che il giorno dopo se ne sarebbe tornata a casa io ci rimango di merda perchè per ventiquattro ore potevo posticipare un viaggio in aereo.
Posso provare con me stessa e con gli altri, che vedono il tutto dall'esterno con aria perplessa, a far finta che tutto sia normale, che vada bene così ma quello che c'è in fondo non cambia e prima o poi accumulando si esplode.
E vedere il proprio ragazzo che guarda l'orologio durante una discussione in cui metto in dubbio il nostro stare insieme, prendere lo zaino e avviarsi verso il treno può far sclerare chiunque.
Solo che non avrei mai dovuto cadere così in basso.

domenica 1 marzo 2009

Temporale inaspettato

Sembrava tutto perfetto: cena gustosa, serata a giocare felice come una bambina con la wii e finale ancora più bello ma...
Ecco che arriva un dramma decisamente inaspettato!
Lì, pochi minuti dopo l'inizio del rendez-vous un rumore strano ci distoglie dall'evento. Cosa succede?
Controlla e, dannazione: il condom di marca rinomata si era rotto.
L'unica fortuna, se si può definire così, è che la rottura è avvenuta all'inizio e non a metà e, sicuramente aspettare ancora qualche ora per avere il ciclo doveva rassicurare.
Ma non è stato così, e si sono susseguite ore nelle quali l'attività principale era girarmi e rigirarmi nel letto con la speranza di addormentarmi.
La sicurezza di questo metodo contraccettivo è intorno al 99%, è dunque difficile aspettarsi una rottura soprattutto quando si mantiene la confezione in un luogo fresco e lontano da fonti di calore, si controlla la data di scadenza e non lo si pungola prima dell'uso.
Quindi l'evento di per sè fa un pò incazzare, se non si può stare tranquilli nemmeno con quello!
C'è comunque da tener in considerazione il concetto della percentuale: in questo caso è presente l'1% delle possibilità che non vada tutto a gonfie vele.
Insomma, in un anno potrà accadere almeno una volta che il preservativo non svolga la sua funzione.
Già, il quasi 100% che nella mente umana rappresenta la quasi invincibilità in realtà deve farci pensare alla statistica, materia odiosa. www.robertomangosi.com

lunedì 16 febbraio 2009

S. Valentino insieme a Carnevale: mix micidiale!

Quest'anno il 14 febbraio è caduto di sabato, dì propizio per le coppiette "Picci-picci" amanti dei cuoricini.
Si sa che di norma il sabato è il giorno per le uscite pomeridiane di adolescenti e ragazzini pre-pubertà nonchè di signore che si atteggiano a nobildonne indossando morbidissimi peluche intrisi di sangue, mentre la sera è il momento di sedicenni e trentenni che dai paesi vicini arrivano in mandria con le loro automobili modificate pompanti musica a tutto volume.
Insomma, il sabato non è il giorno propizio per uscire!
Se poi è anche la festa degli innamorati il dramma aumenta: coppie abbracciate che camminano avvinghiate più del solito, ragazzi che corrono dal fioraio per comprare mazzi di rose all'ultimo minuto, cinema pieni e vetrine colme di oggetti di tutti i tipi a forma di cuore.
E sottolineo di tutti i tipi: il negozio di intimo venderà tanga composti da un mega cuore brilluccicante e da un filo posteriore; quello di oggettistica riprodurrà questa geometria in candele e pupazzi; il venditore di utensili avrà ordinato padelle, tazze e tutto il necessario per una cucina romantica. Nessun locale ha scampo.
Agli angoli delle strade venditori di rose e orsetti e gli immancabili ragazzi che fanno volantinaggio per sponsorizzare le offerte dei ristoranti per la cena.
Per tutta quella settimana e soprattutto quel giorno chi ha problemi amorosi è preferibile non si muova di casa per non borbottare costantemente la propria infelicità che si rispecchia nella felicità altrui e nel commercio ossessivo.
Può capitare però di non far caso a tutto questo e di voler passare un pomeriggio con un aperitivo e una mostra e scoprire, tra la depressione delle amiche single -che vorrebbero lanciare finocchi ai fidanzatini- e la città cardioforme, di aver fatto una mossa sbagliata.
Si arriva in centro e vedendo orde di bambinetti con coriandoli e bombolette di schiuma ci si domanda a vicenda: "Ma carnevale non è a fine mese?".
Nemmeno il tempo di rispondere e ci si ritrova piene di schiuma.

martedì 10 febbraio 2009

Oggi mordo




Certi giorni sarebbe meglio attaccare fuori dalla propria stanza questa Mafalda come monito a stare attenti a qualsiasi mia reazione.
...Svegliarsi con la luna storta d'altronde è umano!

lunedì 9 febbraio 2009

Realtà ripetitiva

Se mangiare una fragola vi produce una reazione allergica, voi la mangiate?
Forse lo farete la volta dopo aver scoperto la vostra allergia perchè, nonostante la paura di stare male, la fragola con il suo sapore succoso vi chiama e non potete resisterle.
Ma se la quarta volta che l'addentate gonfiandovi come palloni ci cascate una quinta volta allora, che dire, siete proprio fessi!
I poveri animali da laboratorio capiscono presto che un determinato cibo può essere cattivo quando ad esso viene applicata una piccola scarica elettrica e lo evitano.
Gli uomini invece no. Loro continuano imperterriti a prendersi la scarica elettrica (un pò come Bart in una puntata dei Simpson).
E così, non basta semplicemente affermare che una determinata noncuranza ti fa incazzare.
No, devi far presente il tuo dissenso appena l'azione viene ripetuta e continuare a farlo a vita!
Evidentemente si tratta di masochismo perchè sorbirsi sempre un rimprovero da una che non è la propria mamma credo che non sia il massimo o quantomeno, per me non lo è... infatti cerco di farmi rimproverare solo dai miei genitori (perchè anche io continuo ad essere masochista e ripetitivamente errante per certe cose!).
Potrei fare tantissimi e semplicissimi esempi ma, meglio lasciare un pò di suspance!

P.S.:Ho nominato con poca serietà gli animali utilizzati dalla "scienza" e per questo lascio due link utili:
http://www.limav.org lega internazionale medici antivivisezione
http://www.lav.it lega antivivisezione

Ho scelto di creare questo blog dove non vengono trattati argomenti impegnati ma solo miei pensieri o racconti di tutti i giorni... però quando capita l'occasione non riesco a trattenermi!

domenica 8 febbraio 2009

Offese

"Quell'ammasso di lipidi in putrefazione".

Quando insultare diventa una fine arte... o forse dovrei solo iniziare ad essere più cattiva.

venerdì 6 febbraio 2009

Miti


Ho notato che almeno una persona su cinque non riesce a vivere senza cercare di migliorare la propria immagine agli occhi altrui.
Anni fa una mia amica di allora riusciva a creare almeno sette fidanzati da un unico ex, per non parlare delle altre sue strabilianti avventure!
Il mio ragazzo invece le prime volte che eravamo usciti mi buttava frasi per farmi capire quanto fosse circondato da ragazze. Frasi che si è rimangiato appena la nostra conoscenza si è fortificata.
Ma le stronzate più grandi che sono costretta a sentire periodicamente provengono dalla bocca di un trentenne. A trent'anni non si dovrebbe essere più maturi?
Già otto anni fa gli unici discorsi che sapeva fare erano sulle ragazze con cui usciva sottolineando che, a differenza di lui, io ero single.
Si sono susseguiti molti rintocchi ma i suoi discorsi non sono variati, poi con l'avvento della community virtuale le possibilità di inventare nuove storie hard sono cresciuti a dismisura.
E così ecco la ragazza fidanzata che riesce a venire solo con lui, la quarantenne vogliosa che a volte è accompagnata dalla figlia altre volte dall'amica ventenne e perchè no, anche le due adolescenti che si dividono tra lui e l'amico nella stessa stanza.
Durante tutti questi racconti ha una fidanzata che fa la calza aspettando il giorno del matrimonio e lui, da buona Penelope, fa e disfa la costruzione della sua casa per ritardare i tempi.
Per quanto la probabilità della veridicità delle sue avventure sia pari all'1% mi fa schifo l'idea che si possa prendere così in giro una poveretta che vive ancora in tempi antichi in cui si sogna di essere mantenuta dal marito e lo si attende a casa senza vedere amiche e al massimo uscire con la mamma.
Quale procedimento mentale viene avviato per pensare di essere ritenuti fighi con aneddoti così patetici e poco credibili?
Essere stati feriti una volta può portare a voler essere visti a tutti i costi come dei duri che non si legano a nessuno e che riescono a prendere per il culo chiunque loro vogliano?
Ho sempre sentito parlare delle maschere che ognuno indossa, ma credevo e credo tuttora che ci sia un limite che fisiologicamente non viene superato.
è normale cambiare il modo di porsi in base a chi si ha davanti ma è assurdo fingere con una persona di essere il più grande sciupafemmine del mondo, con un'altra di essere il più geniale d'Italia e così via... alla fine ci si confonderà talmente tanto da non sapere più non solo chi si è ma anche quali palle sono state raccontate e a chi!
Mi sembra solo un inutile spreco di energie; inoltre, la gente non è scema -tutto sommato-: riesce a capire da sola il limite tra realtà e finzione.
Pinocchio toilet brush

martedì 3 febbraio 2009

Un giorno diverso

Ci sono giorni che mi stupiscono, giorni in cui tutto sembra diverso.

La sveglia suona alle 6.30 e ne segue un'altra alle 7. Mezz'ora dopo iniziano squilli e sms preventivi.
Cerco di farmi coraggio e ignorare il sonno atroce che vorrebbe trattenermi nel letto e mi alzo per trascinarmi sotto la doccia; camperei coccolata dal caldo flusso dell'acqua ma possibilmente si dovrà preparare qualcun'altra e aihmè, mi tocca muovermi.
Asciugo i capelli, guardo il risultato riflesso nello specchio e penso "Ma che cazzo è successo alla mia chioma? Ma lo stress può fare tutto ciò?! Mah!".
Ecco, ora potrò sembrare la classica narcisista che sta mezza giornata a rimirarsi.
Niente di più sbagliato: sono peggio di un vampiro, utilizzo lo specchio solo quando è necessario e la maggiorparte delle volte mi lamento per la visione che ne segue. Non parliamo delle mie reazioni durante i momenti di shopping!
Ritorniamo alla mia giornata: esco di casa di corsa, mezza rincoglionita con la pettinatura non delle migliori.
Stranamente riesco ad arrivare alla stazione in poco tempo e anche il tragitto in autobus sembra troppo breve per tutti i miei pensieri e le canzoni dell'mp3 e così mi tocca scendere alla mia fermata contro la mia volontà.
Mia nonna mi attende sull'uscio di casa con un sorriso enorme che mi ha aperto il cuore, gli altri parenti mi accolgono contenti e mi riempiono di complimenti sul mio aspetto e io penso "Ma che cazz dicono?? Mah!".
Stando sola con mia nonna si iniziano a fare discorsi un pò strani, ha gli occhi lucidi e parola dopo parola il mio stomaco si chiude.
Perchè la vita è così bastarda?
Perchè le persone buone devono affrontare tanti dolori dettati dalle necessità più semplici mentre il mondo va a rotoli tra cazzate televisive, voglia di notorietà e oggetti inutili per sentirsi più importanti? Non è giusto.
Sì, lo so che non è una novità ma, ci sono giorni in cui sono più sensibile e mi fa incazzare vedere che ci sono individui che si puliscono il culo con i soldi quando la maggioranza utilizzerebbe le banconote per la propria sussistenza o per aiutare quella dei figli.
Attendendo il bus del ritorno con un'angoscia penetrante mentre ho lo sguardo nella borsa alla ricerca dell'accendino percepisco uno "Scusi, mi può dare un consiglio?", mi giro ed era una ragazza, pressochè mia coetania, che incomincia a chiedermi un'opinione sulle sue scarpe.
Un pò perplessa rispondo e il dibattito calzaturiero continua fino all'arrivo del pullman.
Lungo la strada sento un rapido rumore e penso "Ti prego, dimmi che non mi abbia vomitato addosso", mi giro e vedo una con la faccia sporca di vomito, mi guardo la maglietta e i jeans e per fortuna erano salvi; prendo i fazzoletti e glieli porgo, poi la bottiglietta d'acqua. Lei ringrazia.
Non essendo più utile mi alzo e scappo nei sedili alla fine del mezzo pubblico per via dell'odore acre e del rivolo giallino che da sotto le mie gambe scendeva verso la parte anteriore dell'autobus.
Non appena mi siedo una tipa mi rivolge la parola facendo una battuta sull'accaduto, oggi ispiro conversazioni -penso- e parlando parlando, facendo pubblicità al suo gruppo musicale mi da il suo contatto e il suo numero di cellulare.
A casa raccontando del mio viaggio mi dicono "Per fortuna che sei in fase asociale!". Già, cosa avrò oggi da suscitare simpatia e voglia di comunicare?
Ogni tanto mi capita, eppure generalmente sono una persona abbastanza timida e per i cavoli propri, anche se c'è sempre qualcuno che mi ricorda periodicamente la mia solarità.
Un pò prima di cena arriva la padrona di casa, e la coinquilina meno amata dalle altre ci rivela che se ne sta andando... mica male!
Ci tocca parlarle a quattr'occhi viste le numerose discussioni che abbiamo avuto con lei, mi dispiace essere arrivate a questo punto ma la convivenza era impossibile.
Cerco di essere il più gentile possibile ma l'incomunicabilità di fondo continua ad esserci.
Contenta della notizia posso solo sperare che non arrivi di peggio.

domenica 1 febbraio 2009

Madeleine

Una madeleine.
Ci sono odori e sapori che ti portano in un attimo, inaspettatamente ad altri tempi, in luoghi diversi.
è una discesa inarrestabile che parte anche solo da un piccolo particolare ma che esplode nella memoria più antica.
E così, una foto, un'immagine diversa ti conducono a ricordare una persona che non c'è più nel presente ma che forse si ricerca ancora.
è possibile provare una certa simpatia o determinati sentimenti a pelle in base a ricordi passati?
A me è capitato, e capita tutt'ora: alcuni lineamenti, un paio di occhialini, il colore degli occhi mi fanno sentire la mancanza di sensazioni passate, morte e sepolte.
Tutto cambia, niente e nessuno è escluso, anche io cambio minuto dopo minuto ma... ma ci sono eventi indimenticabili e mi chiedo se fra dieci o vent'anni un taglio di capelli mi farà lo stesso effetto.


Foto de "Il cavoletto di Bruxelles" www.cavolettodibruxelles.it


sabato 24 gennaio 2009

Incomprensioni

Incomprensioni.
Tutto il mondo ruota intorno alla comunicazione ma, le volte in cui due individui riescono a capirsi al 100% sono davvero poche.
Succede tra estranei, amici, familiari, coinquilini, partners. Non c'è scampo!
Il passaggio da pensiero a parola è davvero distruttivo: e così quando tu cerchi di fargli capire che preferiresti lui tra un branco di ragazzi dal fisico scolpito lui capisce che ci sei rimasta male e ti aspettavi qualcosa di meglio; quando provi a dirgli che hai voglia di giocare, lui lo interpreta come un "Sei un depravato".
Odio davvero la comunicazione via sms optando per una telefonata e una chat la baratterei volentieri per una conversazione faccia a faccia.
Le parole scritte sono variamente interpretabili ancor più di quelle orali perchè il sarcasmo, l'ironia, una virgola al posto sbagliato possono creare danni giganteschi.
Proprio oggi per una frase scritta su msn è nata una discussione con un mio amico che non capiva scherzassi! Come si fa a prendere sul serio la frasetta di presentazione di messenger!
Se ho qualcosa da dire ne parlo subito con la persona in questione, non di certo mi metto a fare insinuazioni con la speranza che il diretto interessato recepisca il messaggio nè tantomeno rendo noto a tutti i miei contatti che posso avercela con qualcuno!
Un'altra volta per aver scritto "E che cavolo" dopo aver lasciato per un giorno una frase in cui decantavo le mie perle di saggezza sono stata mezz'ora a cercare di spiegare ad un ragazzo che non ero in crisi depressiva, ma con il cavolo mi riferivo alla mia cena e riguardo all'altra frase stavo solo scherzando con delle mie amiche.
E conversazioni così assurde non capitano solo via chat, quel nuovo strumento di comunicazione demoniaco che se da un lato semplifica i rapporti dall'altro crea disastri!
Vi è mai capitato di parlare con una persona e discutere a lungo di un argomento per poi arrivare a comprendere che entrambi stavate affermando la stessa cosa ma con parole diverse?!
Forse il problema di base è che si tende troppo a cercare di fare capire con tutte le forze il nostro punto di vista e non si fa tanto caso a quello che sta dicendo l'altro o quali problemi ha.
Siamo troppo intenti a pensare a noi stessi: a come siamo stati feriti, a come abbiamo ragione e gli altri torto... insomma, l'ego è sempre in agguato.
Mettersi nei panni dell'altro faciliterebbe sicuramente la comunicazione, anche nel difficilissimo caso di quella via etere.

Urla e lacrime

Se mi domandassero se sono felice con lui e potessi rispondere sinceramente, griderei di no.
Urlerei tutto il mio sconforto, la mia rabbia, tutte le carenze a cui sono sottoposta.
Non mi capisco e soprattutto non lo capisco.
Faccio di tutto ma proprio di tutto per non essere banale, per essere abbastanza sexy ma evidentemente dovrei soltanto prendere spunto dalle conversazioni che ha avuto con la lolita dallo stecco in bocca, la troietta con cui ha passato giornate a chattare e perchè no, masturbarsi via etere.
Il problema è che io non sono così.
La virtualità può essere divertente ma non deve essere sostituita alla realtà perciò, se scappa a decine di chilometri per una settimana, incapace di tornare prima, non deve pretendere che sia sempre eccitata e vogliosa di portarlo in paradiso con quattro parole.
Mi sento costretta dal dover necessariamente comportarmi in un certo modo quando propone l'occasione, a volte mi diverte, altre volte scrivo parole solo per fargli un favore e visto così in maniera distaccata mi sembra proprio squallido perchè in quel momento non ci sto credendo. In quel momento tra me e un 144 (o qualsiasi numero telefonico sia in vigore adesso) non cambia nulla.
Penso in questi casi che se non faccio così, se non sono all'altezza delle sue fantasie allora sia inevitabile che senta la mancanza della stronza che giornalmente gli ricordava quanto avrebbe tradito il suo ragazzo con lui... nella realtà.
Vivo questa storia nel terrore. Terrore che lui la senta ancora. Terrore che lui mi nasconda qualcosa. Terrore che lui continui a non sopportarmi e a parlare male di me con la sua amica che senza conoscermi mi ha giudicato in tutti i modi peggiori che esistano.
Ho sempre pensato di valere qualcosa... sicuramente ci saranno persone migliori di me, ma nel mio piccolo non sono male. Soltanto che ogni giorno che passa mi sto inaridendo a causa della persona che ho accanto e lascio che accada per la stupida speranza di essere amata e avere un qualcuno accanto.

giovedì 22 gennaio 2009

Il vuoto nel cuore


Vi è mai capitato di sentire un vuoto al cuore che non svanisce mai?
A me sì, da così tanto tempo che non so nemmeno com'era prima.
E più le incertezze nella vita aumentano più il mio cuore sta male.
Parlo di questo organo non volendo toccare il senso romantico del termine quanto più quello fisico, anche se si sa bene che per esempio, nel caso di una delusione d'amore soffrirà realmente.
Le delusioni d'amore sopracitate sono le prime che possono mettere in crisi.
Ma io non credo che ci si debba tagliare le vene quando una storia finisce, anzi.
Il problema subentra quando si viene feriti per tutta una serie di bugie e menefreghismo, certo può succedere anche questo, accade tutti i giorni; solo che ce lo si aspetta più da una persona qualunque, da un amico, dalla coinquilina e non dal proprio ragazzo.
Ciò perchè il partner diventa parte integrante della propria vita alla stessa stregua della famiglia e si pensa che tenga a te tanto da non ferirti anche nel caso della fine dell'Amore.
Purtroppo non sempre è così e quando ci si trova davanti a una mazzata simile è ben difficile riacquistare fiducia: il rapporto da solo paure e incertezze.
Se questo può essere sufficiente a lasciare un vuoto nel cuore, perdere la stima di sè stessi procura un vuoto mille volte maggiore.
Noi stessi siamo l'unica persona che starà sempre con noi e sulla quale dovremo contare per andare avanti, se manca tale stima diventiamo solo un'ombra.
E questo vegetare senza più la capacità di raggiungere il mio scopo, spaventata dal provarci, fa davvero male.
Il problema è che quando si è arrivati ad un punto simile tornare indietro è davvero difficile e così il vuoto persiste e si amplifica sempre più.
E istintivamente mi viene solo voglia di allontanarmi da tutti, solo che arriverà il momento in cui non sarà più possibile scappare.

mercoledì 21 gennaio 2009

Racconto in una notte

Iniziò tutto sette ore fa con l'idea di loro due insieme e la chiusura rapida del portatile preceduta solo da due parole: "Ti odio".
Distrutta nell'anima dalla sensazione di essere sempre stata trattata come un oggetto da bramare per poi gettare annoiati dopo poco... riprendere quando si sa che lo si sta perdendo per poi andare a giocare con altro... dopo poco.
Le lacrime falciavano la mia faccia che fissava la sua immagine riflessa nello specchio e piangeva per la tristezza che emanava l'alter-ego.
Seguirono urla soffocate, una sensazione di vuoto in gola, nel cuore e nello stomaco, mille pensieri intrecciati di ottimismo e pessimismo, amore universale e odio altrettanto universale.
Il telefono suovana. Silenzio. E di nuovo riprendeva a suonare nonostante i toni bassi. Era un suono fastidioso e penetrante che non si addiceva alla sofferenza dell'essere soli e abbandonati da ventiquattro anni.
Il tempo di cercare di riprendere la mia anima per qualche ora navigando qua e là in cerca di Karma-yoga e Yogananda e all'una il cellulare riprese a suonare.
Non ci volle tanto ad arrivare all'sms che affermava quanto ormai la nostra storia fosse logorata. Un chiaro segno di voler chiudere una relazione che forse non doveva nemmeno iniziare e che molto probabilmente si sarebbe dovuta fermare a prima del sesto mese.
Tutto questo mentre riprendeva a piovere. Un segno?
All'idea di finire questa pezza ormai consumata salivano l'angoscia e la speranza di parole d'amore, gesta da cavaliere senza macchia e senza paura -chiaro residuo di fiabe e cartoni Disney- e in contrapposizione un respiro di sollievo per aver messo fine ad una commedia che non faceva più nemmeno ridere. Regnava l'immagine di loro due insieme.
"Certo, meglio soli che male accompagnati."
"Certo, se si sono trovati meglio ora che dopo."
"Certo, tanto ora la mia vita si rimetterà subito in sesto, non noterò nessuna differenza."
"Certo, ora finirò per chiudermi in casa e non voler vedere nessuno."
"Certo, lui tromberà da subito come un riccio o si farà consolare da quella puttanella ossessionata e io me ne fregherò del mondo e non avrò rapporti per anni."
Arrivarono altri messaggi e ne mandai a mia volta ma l'unico messaggio che traspariva era mancanza di comunicazione e, non so che altro. Puttanate.
Nel silenzio di una mattinata cittadina si sentiva solo la pioggia sempre più forte e qualche mezzo che transitava di tanto in tanto ma poi solo il bip del cellulare che mi riportava alla realtà da storie di alieni dal naso -che non è un naso- sporgente, balene che si innamorano di capitani snob inglesi e lettere d'amore poco amorose... quelle un pò, sì, mi riportavano nel paradosso che stavo vivendo al momento.
Mi alzai dal letto, presi una schifosissima centos e mi diressi sul balcone della cucina.
Ci provai nuovamente mentre aspiravo veleno e guardavo il cielo torbido colmo di nuvole e il lampione in stile noir che brillava grazie all'acqua che cadeva imperterrita "Quando hai il primo autobus?" e le lacrime del cielo scendevano sempre più forti come per dirmi di rinunciare a questa sfida contro i mulini a vento, tanto non c'è più amore da nessuna parte ma solo un ego che non vuole essere abbandonato e tantomeno rimpiazzato. Come se i grandi romanzi rosa si basassero sull'egoismo, la paura di rinnovamento e della solitudine... che schifo.
Ma in fondo cosa c'era?
Ora vedo solo ipocrisia, masturbazione virtuale, cattiverie, routine e sempre meno voglia di continuare.
Nessun principe azzurro, nemmeno di un azzurrino sbiadito che mi correva incontro perchè "Qua diluvia. Il bus è alle sei ma non esco con questo tempo."
Eh sì, una grande storia d'amore! Si capisce.
E il mio povero ego che con fare truce e rassegnato continua a provare a farsi dire qualcosa che lo risollevi.
Ma quelle parole non arriveranno. O almeno non prima del pomeriggio... perchè dormire è importante e la pioggia può uccidere.

Eccomi

Inizia questo blog che sarà un punto di riferimento per ognuno di voi! ...non è affatto vero!
Il mio intento è solo quello di scrivere tutto quello che mi passa per la testa, magari potrà esservi utile o magari vi potrà annoiare.
Lo scoprirete solo leggendo!