lunedì 27 aprile 2009

E come accade nei migliori horror, ecco l'ennesimo ritorno

Doveva essere una gioiosa giornata da celebrare a ritmo di musica, ma il destino beffardo ha trovato il modo di rovinarmela.

Mi sono sentita osservata e girandomi ho capito chi mi stava fissando: la tipa che definisce la masturbazione virtuale una pratica fisiologica tra due individui -entrambi fidanzati... con altri- in età adulta.
Era la prima volta che la vedevo dal vivo e ho pensato "Ma è brutta! Con il culone!" e mentre ero lì non provando nulla, percependo tutto il rancore assopito, inesistente mi è salita una gran rabbia!
Rabbia per la certezza che presto spunterà a ricontattarlo, non più con il nome di Maria Maddalena (eh sì, ha usato proprio questo l'ultima volta) ma con un altro probabilmente ancor più ben ricercato.
Ira soprattutto per il pensiero che sono stata trattata male per una così, una persona che non ha nè una grande bellezza fisica nè una interiore (per quello che ho avuto modo di scoprire tramite conversazioni varie e il suo paraculismo), solo un'enorme puttanagine.
Ho rivissuto in un flashback tutto, dall'ultimo contatto Maddalenesco all'inizio del problema quando credevo fosse lei che cercasse lui... mi fidavo ciecamente, che stupida. E a ripensarci, a ripensare alla mia ingenuità, a quanto lei se la tirava tanto credendo fossi gelosa in base a quello che lui le diceva mi sono sentita estremamente cretina per una fiducia malriposta.
E io ero lì inerme, senza la possibilità nè la voglia di vendetta, impossibilitata dall'andare lì e dirle tutto quello che le avrei voluto dire da mesi.
Sebbene tutto questo dipenda più da chi le ha permesso di comportarsi così, dalle sue affermazioni candide sulla masturbazione al suo continuare a contattare chi non doveva con nomi falsi è stata una sfida nei miei confronti, un rospo in gola che non ho ingoiato facilmente.
E tutto questo chi dovrebbe comprenderlo non riesce proprio a capirlo.

giovedì 23 aprile 2009

Nemici

A volte si è come guerrieri che combattono contro la nebbia, quando sarebbe più semplice voltare lo sguardo e capire chi è il vero nemico.

Detta e ridetta ma vera

Non può piovere per sempre.

sabato 18 aprile 2009

Aria

Per respirare a volte si deve cambiare strada.
Ma tale scelta ti toglie il respiro.

venerdì 17 aprile 2009

Empatia

Mi sento frastornata.
Come se avessi ricevuto una serie di bastonate in testa.
L'empatia è una brutta cosa.
O forse se tutti ne avessimo un granello non ci sarebbero persone con gli occhi lucidi e una grande sofferenza per atrocità che nemmeno loro hanno commesso.

mercoledì 15 aprile 2009

Fantasma


Alternarsi tra invisibilità e il suo contrario.
Mi vedete?
Talvolta mi sento considerata, altre volte no. E penso.
Qual è il mio valore?

martedì 14 aprile 2009

Essenza

Non siamo niente senza libertà.

L'Uomo è tale perchè può scegliere.

lunedì 13 aprile 2009

Rosetta


L'immagine che più mi rappresenta in questo momento è quella di una rosetta aperta, svuotata dalla sua poca mollica.
Rimane solo la crosta croccante e nient'altro.

domenica 12 aprile 2009

Iter

Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.

-Gandhi-


Canta che ti passa

Sabato ero in centro a fare un pò di sano attivismo e ho iniziato ad osservare le persone.
Mi sono resa conto di quanto questo mondo giri al contrario.
Il fulcro di tutto è il commercio: orde di persone interessate solo al profumo, al gioiello, alla scarpa della marca di turno o alla giacca fatta con la carcassa di qualche animale morto.
Quanto sangue ci sia dietro ad una sostanza odorosa o ad un diamante non frega a nessuno.
L'importante è avere un bel look, o cercare di averlo. Solo questo viene considerato personalità.
L'ignoranza regna sovrana: cosa succede in Italia? C'è la guerra dall'altra parte del mondo?
Domande che non si pongono perchè basta avere un hamburger in mano e la piega fatta e tutto va bene. Tanto con la tv e internet tutti sono sapienti, se non fosse che al massimo guardano il Grande fratello, Uomini e donne, Studio aperto e video stupidi su Youtube.
Se il mondo roteasse nel senso giusto l'Uomo si preoccuperebbe della sua vita, di quella degli altri e della salute del mondo.
Non ci sarebbero spese inutili per far scoppiare il proprio guardaroba, basterebbe lo stretto necessario per ripararsi dalle intemperie; non si sfrutterebbero terre, uomini e governi alla ricerca di pietre preziose e risorse energetiche non rinnovabili; ognuno penserebbe con la propria testa invece di comportarsi da figo secondo la logica del branco.

Chissà se i quattordicenni con la stessa pettinatura spiaccicata sulla fronte, con lo stesso giubbotto e la stessa sbruffoneria un giorno proveranno a ragionare e a dire la loro anche se va contro il pensiero comune; chissà se la sedicenne platinata e truccatissima smetterà di fare attenzione unicamente alla sua immagine riflessa. Chissà se non diventeranno signori e signore chiusi nella loro ignoranza, capaci soltanto di farsi comandare a bacchetta e di aggredire le idee altrui perchè diverse da quelle che conoscono.
Chissà.

sabato 11 aprile 2009

Iodellavitanonhocapitouncazzo

Giorno dopo giorno capisco sempre di più che non ci si deve aspettare nemmeno il minimo sindacale dalle persone.
Quelle da cui ti aspetti qualcosa ti deluderanno. è inevitabile.
O forse sarà solo la Pasqua che tira fuori il peggio, ogni anno.

Giovedì: decido che il sabato sarei tornata nella vecchia city, fatto colazione con un'amica che vedo una volta all'anno, saremmo andate a risolvere alcune trafile e poi sarebbe venuto il mio ragazzo -sempre lo stesso- a prendermi per passare il resto della giornata a casa sua e la domenica avrei pranzato con lui dai miei parenti.
Venerdì: tra le mille cose da fare vado in giro alla ricerca delle uova di cioccolata per le mie cuginette e la mia amica e per creare un cesto per la famiglia del tipo.
Lascio le uova alla mia collega che sarebbe tornata in città in macchina così da poter viaggiare il sabato solo con il cesto e lo zaino.
Nel pomeriggio avviso la mia amica che sarebbe stata utile la macchina per prendere alcune cose dalla mia collega. Mi dice che non ce l'ha e mi fa capire che ci sarei dovuta andare da sola e che lei di mattina avrebbe avuto degli impegni con la madre.
Si fanno le 23 e mi rigira il tutto dicendo che avrei dovuto risolvermi il mio calvario da sola e che poi l'avrei vista per pranzo. Come se non abitando più là non fosse chiaro che non possa muovermi con facilità da una parte all'altra della località ormai mutata.
A mezzanotte il tipo mi rivela che nel tardo pomeriggio avrebbe giocato a calcio.

Ricapitolando: avrei dovuto fare uno sbattimento enorme girando da sola con un cesto tra uffici e casa della mia collega. Prendere l'uovo darlo ad una persona che non se lo merita nemmeno un pò e andare a fare la calza durante una partita di calcetto.
E tutto questo a che pro? Solo per vedere la mia amica e stare con il mio ragazzo che comunque pensano a loro stessi?
La cosa assurda è che mentre da loro mi aspettavo un comportamento diverso sono rimasta sorpresa dalla gentilezza e dall'attenzione di altre persone:
La mia collega mi ha offerto ospitalità fino alla sera ma non avrebbe avuto senso fare 60 km solo per stare con lei che vedo tutti i giorni.
La mia coinquilina si è offerta di andare a prendere le uova dalla mia collega e metterle su un pullman per farmele riavere -ovetti fortunati e giramondo-.

Cosa dire? Cosa pensare?
è assolutamente assurdo che le persone siano così egoiste, soprattutto dopo che decido di fare un'ora e mezza di strada solo per loro.
Ed è pazzesco che in 50 minuti di conversazione telefonica devo sentirmi dire "Devo chiedere il permesso a te per giocare a calcio? Come la fai lunga per una partita di un'ora".
Non è ovvio che se mi inviti da te devi pensare che forse non mi andrà di stare per due ore seduta su una panchina senza fare nulla? Quantomeno chiedimelo!

Quando imparerò a capire le persone e a fottermene di loro sarà tardi.

giovedì 9 aprile 2009

Acqua

Per sentirsi vivi, l'unica cosa da fare è VIVERE.

Può sembrare banale ma è così: più agisci e più ti senti vivo.
L'apatia conduce ad altra apatia, finchè non vieni completamente consumato.