Doveva essere una gioiosa giornata da celebrare a ritmo di musica, ma il destino beffardo ha trovato il modo di rovinarmela.
Mi sono sentita osservata e girandomi ho capito chi mi stava fissando: la tipa che definisce la masturbazione virtuale una pratica fisiologica tra due individui -entrambi fidanzati... con altri- in età adulta.
Era la prima volta che la vedevo dal vivo e ho pensato "Ma è brutta! Con il culone!" e mentre ero lì non provando nulla, percependo tutto il rancore assopito, inesistente mi è salita una gran rabbia!
Rabbia per la certezza che presto spunterà a ricontattarlo, non più con il nome di Maria Maddalena (eh sì, ha usato proprio questo l'ultima volta) ma con un altro probabilmente ancor più ben ricercato.
Ira soprattutto per il pensiero che sono stata trattata male per una così, una persona che non ha nè una grande bellezza fisica nè una interiore (per quello che ho avuto modo di scoprire tramite conversazioni varie e il suo paraculismo), solo un'enorme puttanagine.
Ho rivissuto in un flashback tutto, dall'ultimo contatto Maddalenesco all'inizio del problema quando credevo fosse lei che cercasse lui... mi fidavo ciecamente, che stupida. E a ripensarci, a ripensare alla mia ingenuità, a quanto lei se la tirava tanto credendo fossi gelosa in base a quello che lui le diceva mi sono sentita estremamente cretina per una fiducia malriposta.
E io ero lì inerme, senza la possibilità nè la voglia di vendetta, impossibilitata dall'andare lì e dirle tutto quello che le avrei voluto dire da mesi.
Sebbene tutto questo dipenda più da chi le ha permesso di comportarsi così, dalle sue affermazioni candide sulla masturbazione al suo continuare a contattare chi non doveva con nomi falsi è stata una sfida nei miei confronti, un rospo in gola che non ho ingoiato facilmente.
E tutto questo chi dovrebbe comprenderlo non riesce proprio a capirlo.
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lunedì 27 aprile 2009
martedì 3 febbraio 2009
Un giorno diverso
Ci sono giorni che mi stupiscono, giorni in cui tutto sembra diverso.
La sveglia suona alle 6.30 e ne segue un'altra alle 7. Mezz'ora dopo iniziano squilli e sms preventivi.
Cerco di farmi coraggio e ignorare il sonno atroce che vorrebbe trattenermi nel letto e mi alzo per trascinarmi sotto la doccia; camperei coccolata dal caldo flusso dell'acqua ma possibilmente si dovrà preparare qualcun'altra e aihmè, mi tocca muovermi.
Asciugo i capelli, guardo il risultato riflesso nello specchio e penso "Ma che cazzo è successo alla mia chioma? Ma lo stress può fare tutto ciò?! Mah!".
Ecco, ora potrò sembrare la classica narcisista che sta mezza giornata a rimirarsi.
Niente di più sbagliato: sono peggio di un vampiro, utilizzo lo specchio solo quando è necessario e la maggiorparte delle volte mi lamento per la visione che ne segue. Non parliamo delle mie reazioni durante i momenti di shopping!
Ritorniamo alla mia giornata: esco di casa di corsa, mezza rincoglionita con la pettinatura non delle migliori.
Stranamente riesco ad arrivare alla stazione in poco tempo e anche il tragitto in autobus sembra troppo breve per tutti i miei pensieri e le canzoni dell'mp3 e così mi tocca scendere alla mia fermata contro la mia volontà.
Mia nonna mi attende sull'uscio di casa con un sorriso enorme che mi ha aperto il cuore, gli altri parenti mi accolgono contenti e mi riempiono di complimenti sul mio aspetto e io penso "Ma che cazz dicono?? Mah!".
Stando sola con mia nonna si iniziano a fare discorsi un pò strani, ha gli occhi lucidi e parola dopo parola il mio stomaco si chiude.
Perchè la vita è così bastarda?
Perchè le persone buone devono affrontare tanti dolori dettati dalle necessità più semplici mentre il mondo va a rotoli tra cazzate televisive, voglia di notorietà e oggetti inutili per sentirsi più importanti? Non è giusto.
Sì, lo so che non è una novità ma, ci sono giorni in cui sono più sensibile e mi fa incazzare vedere che ci sono individui che si puliscono il culo con i soldi quando la maggioranza utilizzerebbe le banconote per la propria sussistenza o per aiutare quella dei figli.
Attendendo il bus del ritorno con un'angoscia penetrante mentre ho lo sguardo nella borsa alla ricerca dell'accendino percepisco uno "Scusi, mi può dare un consiglio?", mi giro ed era una ragazza, pressochè mia coetania, che incomincia a chiedermi un'opinione sulle sue scarpe.
Un pò perplessa rispondo e il dibattito calzaturiero continua fino all'arrivo del pullman.
Lungo la strada sento un rapido rumore e penso "Ti prego, dimmi che non mi abbia vomitato addosso", mi giro e vedo una con la faccia sporca di vomito, mi guardo la maglietta e i jeans e per fortuna erano salvi; prendo i fazzoletti e glieli porgo, poi la bottiglietta d'acqua. Lei ringrazia.
Non essendo più utile mi alzo e scappo nei sedili alla fine del mezzo pubblico per via dell'odore acre e del rivolo giallino che da sotto le mie gambe scendeva verso la parte anteriore dell'autobus.
Non appena mi siedo una tipa mi rivolge la parola facendo una battuta sull'accaduto, oggi ispiro conversazioni -penso- e parlando parlando, facendo pubblicità al suo gruppo musicale mi da il suo contatto e il suo numero di cellulare.
A casa raccontando del mio viaggio mi dicono "Per fortuna che sei in fase asociale!". Già, cosa avrò oggi da suscitare simpatia e voglia di comunicare?
Ogni tanto mi capita, eppure generalmente sono una persona abbastanza timida e per i cavoli propri, anche se c'è sempre qualcuno che mi ricorda periodicamente la mia solarità.
Un pò prima di cena arriva la padrona di casa, e la coinquilina meno amata dalle altre ci rivela che se ne sta andando... mica male!
Ci tocca parlarle a quattr'occhi viste le numerose discussioni che abbiamo avuto con lei, mi dispiace essere arrivate a questo punto ma la convivenza era impossibile.
Cerco di essere il più gentile possibile ma l'incomunicabilità di fondo continua ad esserci.
Contenta della notizia posso solo sperare che non arrivi di peggio.
La sveglia suona alle 6.30 e ne segue un'altra alle 7. Mezz'ora dopo iniziano squilli e sms preventivi.
Cerco di farmi coraggio e ignorare il sonno atroce che vorrebbe trattenermi nel letto e mi alzo per trascinarmi sotto la doccia; camperei coccolata dal caldo flusso dell'acqua ma possibilmente si dovrà preparare qualcun'altra e aihmè, mi tocca muovermi.
Asciugo i capelli, guardo il risultato riflesso nello specchio e penso "Ma che cazzo è successo alla mia chioma? Ma lo stress può fare tutto ciò?! Mah!".
Ecco, ora potrò sembrare la classica narcisista che sta mezza giornata a rimirarsi.
Niente di più sbagliato: sono peggio di un vampiro, utilizzo lo specchio solo quando è necessario e la maggiorparte delle volte mi lamento per la visione che ne segue. Non parliamo delle mie reazioni durante i momenti di shopping!
Ritorniamo alla mia giornata: esco di casa di corsa, mezza rincoglionita con la pettinatura non delle migliori.
Stranamente riesco ad arrivare alla stazione in poco tempo e anche il tragitto in autobus sembra troppo breve per tutti i miei pensieri e le canzoni dell'mp3 e così mi tocca scendere alla mia fermata contro la mia volontà.
Mia nonna mi attende sull'uscio di casa con un sorriso enorme che mi ha aperto il cuore, gli altri parenti mi accolgono contenti e mi riempiono di complimenti sul mio aspetto e io penso "Ma che cazz dicono?? Mah!".
Stando sola con mia nonna si iniziano a fare discorsi un pò strani, ha gli occhi lucidi e parola dopo parola il mio stomaco si chiude.
Perchè la vita è così bastarda?
Perchè le persone buone devono affrontare tanti dolori dettati dalle necessità più semplici mentre il mondo va a rotoli tra cazzate televisive, voglia di notorietà e oggetti inutili per sentirsi più importanti? Non è giusto.
Sì, lo so che non è una novità ma, ci sono giorni in cui sono più sensibile e mi fa incazzare vedere che ci sono individui che si puliscono il culo con i soldi quando la maggioranza utilizzerebbe le banconote per la propria sussistenza o per aiutare quella dei figli.
Attendendo il bus del ritorno con un'angoscia penetrante mentre ho lo sguardo nella borsa alla ricerca dell'accendino percepisco uno "Scusi, mi può dare un consiglio?", mi giro ed era una ragazza, pressochè mia coetania, che incomincia a chiedermi un'opinione sulle sue scarpe.
Un pò perplessa rispondo e il dibattito calzaturiero continua fino all'arrivo del pullman.
Lungo la strada sento un rapido rumore e penso "Ti prego, dimmi che non mi abbia vomitato addosso", mi giro e vedo una con la faccia sporca di vomito, mi guardo la maglietta e i jeans e per fortuna erano salvi; prendo i fazzoletti e glieli porgo, poi la bottiglietta d'acqua. Lei ringrazia.
Non essendo più utile mi alzo e scappo nei sedili alla fine del mezzo pubblico per via dell'odore acre e del rivolo giallino che da sotto le mie gambe scendeva verso la parte anteriore dell'autobus.
Non appena mi siedo una tipa mi rivolge la parola facendo una battuta sull'accaduto, oggi ispiro conversazioni -penso- e parlando parlando, facendo pubblicità al suo gruppo musicale mi da il suo contatto e il suo numero di cellulare.
A casa raccontando del mio viaggio mi dicono "Per fortuna che sei in fase asociale!". Già, cosa avrò oggi da suscitare simpatia e voglia di comunicare?
Ogni tanto mi capita, eppure generalmente sono una persona abbastanza timida e per i cavoli propri, anche se c'è sempre qualcuno che mi ricorda periodicamente la mia solarità.
Un pò prima di cena arriva la padrona di casa, e la coinquilina meno amata dalle altre ci rivela che se ne sta andando... mica male!
Ci tocca parlarle a quattr'occhi viste le numerose discussioni che abbiamo avuto con lei, mi dispiace essere arrivate a questo punto ma la convivenza era impossibile.
Cerco di essere il più gentile possibile ma l'incomunicabilità di fondo continua ad esserci.
Contenta della notizia posso solo sperare che non arrivi di peggio.
sabato 24 gennaio 2009
Incomprensioni
Incomprensioni.
Tutto il mondo ruota intorno alla comunicazione ma, le volte in cui due individui riescono a capirsi al 100% sono davvero poche.
Succede tra estranei, amici, familiari, coinquilini, partners. Non c'è scampo!
Il passaggio da pensiero a parola è davvero distruttivo: e così quando tu cerchi di fargli capire che preferiresti lui tra un branco di ragazzi dal fisico scolpito lui capisce che ci sei rimasta male e ti aspettavi qualcosa di meglio; quando provi a dirgli che hai voglia di giocare, lui lo interpreta come un "Sei un depravato".
Odio davvero la comunicazione via sms optando per una telefonata e una chat la baratterei volentieri per una conversazione faccia a faccia.
Le parole scritte sono variamente interpretabili ancor più di quelle orali perchè il sarcasmo, l'ironia, una virgola al posto sbagliato possono creare danni giganteschi.
Proprio oggi per una frase scritta su msn è nata una discussione con un mio amico che non capiva scherzassi! Come si fa a prendere sul serio la frasetta di presentazione di messenger!
Se ho qualcosa da dire ne parlo subito con la persona in questione, non di certo mi metto a fare insinuazioni con la speranza che il diretto interessato recepisca il messaggio nè tantomeno rendo noto a tutti i miei contatti che posso avercela con qualcuno!
Un'altra volta per aver scritto "E che cavolo" dopo aver lasciato per un giorno una frase in cui decantavo le mie perle di saggezza sono stata mezz'ora a cercare di spiegare ad un ragazzo che non ero in crisi depressiva, ma con il cavolo mi riferivo alla mia cena e riguardo all'altra frase stavo solo scherzando con delle mie amiche.
E conversazioni così assurde non capitano solo via chat, quel nuovo strumento di comunicazione demoniaco che se da un lato semplifica i rapporti dall'altro crea disastri!
Vi è mai capitato di parlare con una persona e discutere a lungo di un argomento per poi arrivare a comprendere che entrambi stavate affermando la stessa cosa ma con parole diverse?!
Forse il problema di base è che si tende troppo a cercare di fare capire con tutte le forze il nostro punto di vista e non si fa tanto caso a quello che sta dicendo l'altro o quali problemi ha.
Siamo troppo intenti a pensare a noi stessi: a come siamo stati feriti, a come abbiamo ragione e gli altri torto... insomma, l'ego è sempre in agguato.
Mettersi nei panni dell'altro faciliterebbe sicuramente la comunicazione, anche nel difficilissimo caso di quella via etere.
Tutto il mondo ruota intorno alla comunicazione ma, le volte in cui due individui riescono a capirsi al 100% sono davvero poche.
Succede tra estranei, amici, familiari, coinquilini, partners. Non c'è scampo!
Il passaggio da pensiero a parola è davvero distruttivo: e così quando tu cerchi di fargli capire che preferiresti lui tra un branco di ragazzi dal fisico scolpito lui capisce che ci sei rimasta male e ti aspettavi qualcosa di meglio; quando provi a dirgli che hai voglia di giocare, lui lo interpreta come un "Sei un depravato".
Odio davvero la comunicazione via sms optando per una telefonata e una chat la baratterei volentieri per una conversazione faccia a faccia.
Le parole scritte sono variamente interpretabili ancor più di quelle orali perchè il sarcasmo, l'ironia, una virgola al posto sbagliato possono creare danni giganteschi.
Proprio oggi per una frase scritta su msn è nata una discussione con un mio amico che non capiva scherzassi! Come si fa a prendere sul serio la frasetta di presentazione di messenger!
Se ho qualcosa da dire ne parlo subito con la persona in questione, non di certo mi metto a fare insinuazioni con la speranza che il diretto interessato recepisca il messaggio nè tantomeno rendo noto a tutti i miei contatti che posso avercela con qualcuno!
Un'altra volta per aver scritto "E che cavolo" dopo aver lasciato per un giorno una frase in cui decantavo le mie perle di saggezza sono stata mezz'ora a cercare di spiegare ad un ragazzo che non ero in crisi depressiva, ma con il cavolo mi riferivo alla mia cena e riguardo all'altra frase stavo solo scherzando con delle mie amiche.
E conversazioni così assurde non capitano solo via chat, quel nuovo strumento di comunicazione demoniaco che se da un lato semplifica i rapporti dall'altro crea disastri!
Vi è mai capitato di parlare con una persona e discutere a lungo di un argomento per poi arrivare a comprendere che entrambi stavate affermando la stessa cosa ma con parole diverse?!
Forse il problema di base è che si tende troppo a cercare di fare capire con tutte le forze il nostro punto di vista e non si fa tanto caso a quello che sta dicendo l'altro o quali problemi ha.
Siamo troppo intenti a pensare a noi stessi: a come siamo stati feriti, a come abbiamo ragione e gli altri torto... insomma, l'ego è sempre in agguato.
Mettersi nei panni dell'altro faciliterebbe sicuramente la comunicazione, anche nel difficilissimo caso di quella via etere.
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