Nell'ultimo anno ho capito una cosa che ignoravo: voglio essere accettata dagli altri.
Eh sì, prima pensavo di fregarmene di stare o meno simpatica alla gente ma negli ultimi mesi, avendo ricevuto critiche gratuite, mi sono resa conto che non mi piace essere considerata negativamente e per dirla tutta, mi ferisce.
Ecco due esempi palesi:
1) un'amica del mio ragazzo me ne ha dette di tutti i colori senza avermi mai vista se non in foto, suppongo per invidia.
Dopo mesi in cui ho provato tanta rabbia e un sentimento simile all'odio per l'essere stata attaccata toccando le mie fragilità, svelate abilmente da lui, l'ho conosciuta.
Mi sono trovata davanti ad un esserino bruttino, bassino, in sovrappeso e con le forme nei posti sbagliati. E ho pensato "Questa diceva a me che sono brutta?" e lì sono scoppiata a ridere con la mia amica che era venuta a farmi da spalla.
Parlandoci non mi è sembrata nemmeno la persona "più intelligente che il mio ragazzo conosca" e sapere che mi aveva definito poco intelligente (senza che le avessi mai spedito il risultato del mio q.i. o ci avessi mai parlato prima) mi ha fatto sorridere nuovamente.
Nonostante il passato ho cercato di essere gentile e carina, tanto che le ho detto che era acqua passata e inoltre ero dispiaciuta dei suoi problemi di salute che tra le varie cose le hanno causato i chili di troppo (insomma, ho smesso subito di sfotterla per il suo corpo, cosa che avevo fatto solo come conseguenza di tutte le brutte parole che avevo ricevuto).
Pensavo che da quei due giorni ci sarebbe stato un nuovo atteggiamento ma evidentemente sono un'illusa, tant'è che quando l'ha chiamato al cellulare una volta tornata nella sua città, anche sapendo che ero nella stessa stanza non ha nemmeno detto un "Salutami Chandra".
Ora, che cosa può fregarmi dell'idea che ha di me una tizia sconosciuta che ha un interesse per il mio ragazzo? Teoricamente nulla, ma vengo tormentata dal fatto che lei continui il suo vecchio comportamento nonostante io l'abbia anche perdonata!
2) Qualche mese fa nel mio gruppo di volontariato sono stata l'unica insieme ad un'altra ragazza a battermi per il rispetto delle regole all'interno di questo e per evitare che due tipe venute dal nulla ci fregassero i soldi del fondocassa raccolti con tanta fatica.
Il risultato è stato che gli altri facendo i paraculo e i diplomatici hanno mantenuto dei rapporti di amicizia con queste, io invece sono stata insultata perchè non volevo abbassare la testa e ora se le incontro per strada salutano gli altri e fanno finta che io non esista.
Tutto questo mi fa incazzare terribilmente nonostante siano state patetiche nella loro ricerca di buttarmi fango addosso solo per ottenere trenta euro e la loro immaturità che continua fino ad oggi.
Purtroppo queste situazioni per quanto possano essere stupide non le ho minimamente superate.
So che a pelle si lega con alcuni e non con altri ma l'essere odiata senza una motivazione valida proprio non lo sopporto.
E soprattutto mi da fastidio essere trattata male dopo che cerco di perdonare e di essere gentile. E come se non valesse nulla essere corretti, rispettosi o comprensivi ma se si andasse avanti con un comportamento ipocrita e paraculo.
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lunedì 6 luglio 2009
lunedì 27 aprile 2009
E come accade nei migliori horror, ecco l'ennesimo ritorno
Doveva essere una gioiosa giornata da celebrare a ritmo di musica, ma il destino beffardo ha trovato il modo di rovinarmela.
Mi sono sentita osservata e girandomi ho capito chi mi stava fissando: la tipa che definisce la masturbazione virtuale una pratica fisiologica tra due individui -entrambi fidanzati... con altri- in età adulta.
Era la prima volta che la vedevo dal vivo e ho pensato "Ma è brutta! Con il culone!" e mentre ero lì non provando nulla, percependo tutto il rancore assopito, inesistente mi è salita una gran rabbia!
Rabbia per la certezza che presto spunterà a ricontattarlo, non più con il nome di Maria Maddalena (eh sì, ha usato proprio questo l'ultima volta) ma con un altro probabilmente ancor più ben ricercato.
Ira soprattutto per il pensiero che sono stata trattata male per una così, una persona che non ha nè una grande bellezza fisica nè una interiore (per quello che ho avuto modo di scoprire tramite conversazioni varie e il suo paraculismo), solo un'enorme puttanagine.
Ho rivissuto in un flashback tutto, dall'ultimo contatto Maddalenesco all'inizio del problema quando credevo fosse lei che cercasse lui... mi fidavo ciecamente, che stupida. E a ripensarci, a ripensare alla mia ingenuità, a quanto lei se la tirava tanto credendo fossi gelosa in base a quello che lui le diceva mi sono sentita estremamente cretina per una fiducia malriposta.
E io ero lì inerme, senza la possibilità nè la voglia di vendetta, impossibilitata dall'andare lì e dirle tutto quello che le avrei voluto dire da mesi.
Sebbene tutto questo dipenda più da chi le ha permesso di comportarsi così, dalle sue affermazioni candide sulla masturbazione al suo continuare a contattare chi non doveva con nomi falsi è stata una sfida nei miei confronti, un rospo in gola che non ho ingoiato facilmente.
E tutto questo chi dovrebbe comprenderlo non riesce proprio a capirlo.
Mi sono sentita osservata e girandomi ho capito chi mi stava fissando: la tipa che definisce la masturbazione virtuale una pratica fisiologica tra due individui -entrambi fidanzati... con altri- in età adulta.
Era la prima volta che la vedevo dal vivo e ho pensato "Ma è brutta! Con il culone!" e mentre ero lì non provando nulla, percependo tutto il rancore assopito, inesistente mi è salita una gran rabbia!
Rabbia per la certezza che presto spunterà a ricontattarlo, non più con il nome di Maria Maddalena (eh sì, ha usato proprio questo l'ultima volta) ma con un altro probabilmente ancor più ben ricercato.
Ira soprattutto per il pensiero che sono stata trattata male per una così, una persona che non ha nè una grande bellezza fisica nè una interiore (per quello che ho avuto modo di scoprire tramite conversazioni varie e il suo paraculismo), solo un'enorme puttanagine.
Ho rivissuto in un flashback tutto, dall'ultimo contatto Maddalenesco all'inizio del problema quando credevo fosse lei che cercasse lui... mi fidavo ciecamente, che stupida. E a ripensarci, a ripensare alla mia ingenuità, a quanto lei se la tirava tanto credendo fossi gelosa in base a quello che lui le diceva mi sono sentita estremamente cretina per una fiducia malriposta.
E io ero lì inerme, senza la possibilità nè la voglia di vendetta, impossibilitata dall'andare lì e dirle tutto quello che le avrei voluto dire da mesi.
Sebbene tutto questo dipenda più da chi le ha permesso di comportarsi così, dalle sue affermazioni candide sulla masturbazione al suo continuare a contattare chi non doveva con nomi falsi è stata una sfida nei miei confronti, un rospo in gola che non ho ingoiato facilmente.
E tutto questo chi dovrebbe comprenderlo non riesce proprio a capirlo.
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sabato 11 aprile 2009
Iodellavitanonhocapitouncazzo
Giorno dopo giorno capisco sempre di più che non ci si deve aspettare nemmeno il minimo sindacale dalle persone.
Quelle da cui ti aspetti qualcosa ti deluderanno. è inevitabile.
O forse sarà solo la Pasqua che tira fuori il peggio, ogni anno.
Giovedì: decido che il sabato sarei tornata nella vecchia city, fatto colazione con un'amica che vedo una volta all'anno, saremmo andate a risolvere alcune trafile e poi sarebbe venuto il mio ragazzo -sempre lo stesso- a prendermi per passare il resto della giornata a casa sua e la domenica avrei pranzato con lui dai miei parenti.
Venerdì: tra le mille cose da fare vado in giro alla ricerca delle uova di cioccolata per le mie cuginette e la mia amica e per creare un cesto per la famiglia del tipo.
Lascio le uova alla mia collega che sarebbe tornata in città in macchina così da poter viaggiare il sabato solo con il cesto e lo zaino.
Nel pomeriggio avviso la mia amica che sarebbe stata utile la macchina per prendere alcune cose dalla mia collega. Mi dice che non ce l'ha e mi fa capire che ci sarei dovuta andare da sola e che lei di mattina avrebbe avuto degli impegni con la madre.
Si fanno le 23 e mi rigira il tutto dicendo che avrei dovuto risolvermi il mio calvario da sola e che poi l'avrei vista per pranzo. Come se non abitando più là non fosse chiaro che non possa muovermi con facilità da una parte all'altra della località ormai mutata.
A mezzanotte il tipo mi rivela che nel tardo pomeriggio avrebbe giocato a calcio.
Ricapitolando: avrei dovuto fare uno sbattimento enorme girando da sola con un cesto tra uffici e casa della mia collega. Prendere l'uovo darlo ad una persona che non se lo merita nemmeno un pò e andare a fare la calza durante una partita di calcetto.
E tutto questo a che pro? Solo per vedere la mia amica e stare con il mio ragazzo che comunque pensano a loro stessi?
La cosa assurda è che mentre da loro mi aspettavo un comportamento diverso sono rimasta sorpresa dalla gentilezza e dall'attenzione di altre persone:
La mia collega mi ha offerto ospitalità fino alla sera ma non avrebbe avuto senso fare 60 km solo per stare con lei che vedo tutti i giorni.
La mia coinquilina si è offerta di andare a prendere le uova dalla mia collega e metterle su un pullman per farmele riavere -ovetti fortunati e giramondo-.
Cosa dire? Cosa pensare?
è assolutamente assurdo che le persone siano così egoiste, soprattutto dopo che decido di fare un'ora e mezza di strada solo per loro.
Ed è pazzesco che in 50 minuti di conversazione telefonica devo sentirmi dire "Devo chiedere il permesso a te per giocare a calcio? Come la fai lunga per una partita di un'ora".
Non è ovvio che se mi inviti da te devi pensare che forse non mi andrà di stare per due ore seduta su una panchina senza fare nulla? Quantomeno chiedimelo!
Quando imparerò a capire le persone e a fottermene di loro sarà tardi.
Quelle da cui ti aspetti qualcosa ti deluderanno. è inevitabile.
O forse sarà solo la Pasqua che tira fuori il peggio, ogni anno.
Giovedì: decido che il sabato sarei tornata nella vecchia city, fatto colazione con un'amica che vedo una volta all'anno, saremmo andate a risolvere alcune trafile e poi sarebbe venuto il mio ragazzo -sempre lo stesso- a prendermi per passare il resto della giornata a casa sua e la domenica avrei pranzato con lui dai miei parenti.
Venerdì: tra le mille cose da fare vado in giro alla ricerca delle uova di cioccolata per le mie cuginette e la mia amica e per creare un cesto per la famiglia del tipo.
Lascio le uova alla mia collega che sarebbe tornata in città in macchina così da poter viaggiare il sabato solo con il cesto e lo zaino.
Nel pomeriggio avviso la mia amica che sarebbe stata utile la macchina per prendere alcune cose dalla mia collega. Mi dice che non ce l'ha e mi fa capire che ci sarei dovuta andare da sola e che lei di mattina avrebbe avuto degli impegni con la madre.
Si fanno le 23 e mi rigira il tutto dicendo che avrei dovuto risolvermi il mio calvario da sola e che poi l'avrei vista per pranzo. Come se non abitando più là non fosse chiaro che non possa muovermi con facilità da una parte all'altra della località ormai mutata.
A mezzanotte il tipo mi rivela che nel tardo pomeriggio avrebbe giocato a calcio.
Ricapitolando: avrei dovuto fare uno sbattimento enorme girando da sola con un cesto tra uffici e casa della mia collega. Prendere l'uovo darlo ad una persona che non se lo merita nemmeno un pò e andare a fare la calza durante una partita di calcetto.
E tutto questo a che pro? Solo per vedere la mia amica e stare con il mio ragazzo che comunque pensano a loro stessi?
La cosa assurda è che mentre da loro mi aspettavo un comportamento diverso sono rimasta sorpresa dalla gentilezza e dall'attenzione di altre persone:
La mia collega mi ha offerto ospitalità fino alla sera ma non avrebbe avuto senso fare 60 km solo per stare con lei che vedo tutti i giorni.
La mia coinquilina si è offerta di andare a prendere le uova dalla mia collega e metterle su un pullman per farmele riavere -ovetti fortunati e giramondo-.
Cosa dire? Cosa pensare?
è assolutamente assurdo che le persone siano così egoiste, soprattutto dopo che decido di fare un'ora e mezza di strada solo per loro.
Ed è pazzesco che in 50 minuti di conversazione telefonica devo sentirmi dire "Devo chiedere il permesso a te per giocare a calcio? Come la fai lunga per una partita di un'ora".
Non è ovvio che se mi inviti da te devi pensare che forse non mi andrà di stare per due ore seduta su una panchina senza fare nulla? Quantomeno chiedimelo!
Quando imparerò a capire le persone e a fottermene di loro sarà tardi.
mercoledì 25 marzo 2009
Toccatemi tutto ma...
Toccatemi tutto ma non le persone a me care!
Credo che molti la pensano a questo modo.
E quando qualcuno che ha fatto del male a un proprio caro torna a farsi vivo escono fuori gli artigli e gli occhi infuocati.
Mi domando che senso ha cercare di avere un contatto con me quando non c'è mai stato prima.
è un modo per chiedere scusa indirettamente alla persona ferita o solo per fare nuovamente del male?
Ma si deve lasciare sempre il beneficio del dubbio... un pò di ottimismo...
Credo che molti la pensano a questo modo.
E quando qualcuno che ha fatto del male a un proprio caro torna a farsi vivo escono fuori gli artigli e gli occhi infuocati.
Mi domando che senso ha cercare di avere un contatto con me quando non c'è mai stato prima.
è un modo per chiedere scusa indirettamente alla persona ferita o solo per fare nuovamente del male?
Ma si deve lasciare sempre il beneficio del dubbio... un pò di ottimismo...
lunedì 9 febbraio 2009
Realtà ripetitiva
Se mangiare una fragola vi produce una reazione allergica, voi la mangiate?
Forse lo farete la volta dopo aver scoperto la vostra allergia perchè, nonostante la paura di stare male, la fragola con il suo sapore succoso vi chiama e non potete resisterle.
Ma se la quarta volta che l'addentate gonfiandovi come palloni ci cascate una quinta volta allora, che dire, siete proprio fessi!
I poveri animali da laboratorio capiscono presto che un determinato cibo può essere cattivo quando ad esso viene applicata una piccola scarica elettrica e lo evitano.
Gli uomini invece no. Loro continuano imperterriti a prendersi la scarica elettrica (un pò come Bart in una puntata dei Simpson).
E così, non basta semplicemente affermare che una determinata noncuranza ti fa incazzare.
No, devi far presente il tuo dissenso appena l'azione viene ripetuta e continuare a farlo a vita!
Evidentemente si tratta di masochismo perchè sorbirsi sempre un rimprovero da una che non è la propria mamma credo che non sia il massimo o quantomeno, per me non lo è... infatti cerco di farmi rimproverare solo dai miei genitori (perchè anche io continuo ad essere masochista e ripetitivamente errante per certe cose!).
Potrei fare tantissimi e semplicissimi esempi ma, meglio lasciare un pò di suspance!
P.S.:Ho nominato con poca serietà gli animali utilizzati dalla "scienza" e per questo lascio due link utili:
http://www.limav.org lega internazionale medici antivivisezione
http://www.lav.it lega antivivisezione
Ho scelto di creare questo blog dove non vengono trattati argomenti impegnati ma solo miei pensieri o racconti di tutti i giorni... però quando capita l'occasione non riesco a trattenermi!
Forse lo farete la volta dopo aver scoperto la vostra allergia perchè, nonostante la paura di stare male, la fragola con il suo sapore succoso vi chiama e non potete resisterle.
Ma se la quarta volta che l'addentate gonfiandovi come palloni ci cascate una quinta volta allora, che dire, siete proprio fessi!
I poveri animali da laboratorio capiscono presto che un determinato cibo può essere cattivo quando ad esso viene applicata una piccola scarica elettrica e lo evitano.
Gli uomini invece no. Loro continuano imperterriti a prendersi la scarica elettrica (un pò come Bart in una puntata dei Simpson).
E così, non basta semplicemente affermare che una determinata noncuranza ti fa incazzare.
No, devi far presente il tuo dissenso appena l'azione viene ripetuta e continuare a farlo a vita!
Evidentemente si tratta di masochismo perchè sorbirsi sempre un rimprovero da una che non è la propria mamma credo che non sia il massimo o quantomeno, per me non lo è... infatti cerco di farmi rimproverare solo dai miei genitori (perchè anche io continuo ad essere masochista e ripetitivamente errante per certe cose!).
Potrei fare tantissimi e semplicissimi esempi ma, meglio lasciare un pò di suspance!
P.S.:Ho nominato con poca serietà gli animali utilizzati dalla "scienza" e per questo lascio due link utili:
http://www.limav.org lega internazionale medici antivivisezione
http://www.lav.it lega antivivisezione
Ho scelto di creare questo blog dove non vengono trattati argomenti impegnati ma solo miei pensieri o racconti di tutti i giorni... però quando capita l'occasione non riesco a trattenermi!
venerdì 6 febbraio 2009
Miti
Ho notato che almeno una persona su cinque non riesce a vivere senza cercare di migliorare la propria immagine agli occhi altrui.
Anni fa una mia amica di allora riusciva a creare almeno sette fidanzati da un unico ex, per non parlare delle altre sue strabilianti avventure!
Il mio ragazzo invece le prime volte che eravamo usciti mi buttava frasi per farmi capire quanto fosse circondato da ragazze. Frasi che si è rimangiato appena la nostra conoscenza si è fortificata.
Ma le stronzate più grandi che sono costretta a sentire periodicamente provengono dalla bocca di un trentenne. A trent'anni non si dovrebbe essere più maturi?
Già otto anni fa gli unici discorsi che sapeva fare erano sulle ragazze con cui usciva sottolineando che, a differenza di lui, io ero single.
Si sono susseguiti molti rintocchi ma i suoi discorsi non sono variati, poi con l'avvento della community virtuale le possibilità di inventare nuove storie hard sono cresciuti a dismisura.
E così ecco la ragazza fidanzata che riesce a venire solo con lui, la quarantenne vogliosa che a volte è accompagnata dalla figlia altre volte dall'amica ventenne e perchè no, anche le due adolescenti che si dividono tra lui e l'amico nella stessa stanza.
Durante tutti questi racconti ha una fidanzata che fa la calza aspettando il giorno del matrimonio e lui, da buona Penelope, fa e disfa la costruzione della sua casa per ritardare i tempi.
Per quanto la probabilità della veridicità delle sue avventure sia pari all'1% mi fa schifo l'idea che si possa prendere così in giro una poveretta che vive ancora in tempi antichi in cui si sogna di essere mantenuta dal marito e lo si attende a casa senza vedere amiche e al massimo uscire con la mamma.
Quale procedimento mentale viene avviato per pensare di essere ritenuti fighi con aneddoti così patetici e poco credibili?
Essere stati feriti una volta può portare a voler essere visti a tutti i costi come dei duri che non si legano a nessuno e che riescono a prendere per il culo chiunque loro vogliano?
Ho sempre sentito parlare delle maschere che ognuno indossa, ma credevo e credo tuttora che ci sia un limite che fisiologicamente non viene superato.
è normale cambiare il modo di porsi in base a chi si ha davanti ma è assurdo fingere con una persona di essere il più grande sciupafemmine del mondo, con un'altra di essere il più geniale d'Italia e così via... alla fine ci si confonderà talmente tanto da non sapere più non solo chi si è ma anche quali palle sono state raccontate e a chi!
Mi sembra solo un inutile spreco di energie; inoltre, la gente non è scema -tutto sommato-: riesce a capire da sola il limite tra realtà e finzione.

sabato 24 gennaio 2009
Incomprensioni
Incomprensioni.
Tutto il mondo ruota intorno alla comunicazione ma, le volte in cui due individui riescono a capirsi al 100% sono davvero poche.
Succede tra estranei, amici, familiari, coinquilini, partners. Non c'è scampo!
Il passaggio da pensiero a parola è davvero distruttivo: e così quando tu cerchi di fargli capire che preferiresti lui tra un branco di ragazzi dal fisico scolpito lui capisce che ci sei rimasta male e ti aspettavi qualcosa di meglio; quando provi a dirgli che hai voglia di giocare, lui lo interpreta come un "Sei un depravato".
Odio davvero la comunicazione via sms optando per una telefonata e una chat la baratterei volentieri per una conversazione faccia a faccia.
Le parole scritte sono variamente interpretabili ancor più di quelle orali perchè il sarcasmo, l'ironia, una virgola al posto sbagliato possono creare danni giganteschi.
Proprio oggi per una frase scritta su msn è nata una discussione con un mio amico che non capiva scherzassi! Come si fa a prendere sul serio la frasetta di presentazione di messenger!
Se ho qualcosa da dire ne parlo subito con la persona in questione, non di certo mi metto a fare insinuazioni con la speranza che il diretto interessato recepisca il messaggio nè tantomeno rendo noto a tutti i miei contatti che posso avercela con qualcuno!
Un'altra volta per aver scritto "E che cavolo" dopo aver lasciato per un giorno una frase in cui decantavo le mie perle di saggezza sono stata mezz'ora a cercare di spiegare ad un ragazzo che non ero in crisi depressiva, ma con il cavolo mi riferivo alla mia cena e riguardo all'altra frase stavo solo scherzando con delle mie amiche.
E conversazioni così assurde non capitano solo via chat, quel nuovo strumento di comunicazione demoniaco che se da un lato semplifica i rapporti dall'altro crea disastri!
Vi è mai capitato di parlare con una persona e discutere a lungo di un argomento per poi arrivare a comprendere che entrambi stavate affermando la stessa cosa ma con parole diverse?!
Forse il problema di base è che si tende troppo a cercare di fare capire con tutte le forze il nostro punto di vista e non si fa tanto caso a quello che sta dicendo l'altro o quali problemi ha.
Siamo troppo intenti a pensare a noi stessi: a come siamo stati feriti, a come abbiamo ragione e gli altri torto... insomma, l'ego è sempre in agguato.
Mettersi nei panni dell'altro faciliterebbe sicuramente la comunicazione, anche nel difficilissimo caso di quella via etere.
Tutto il mondo ruota intorno alla comunicazione ma, le volte in cui due individui riescono a capirsi al 100% sono davvero poche.
Succede tra estranei, amici, familiari, coinquilini, partners. Non c'è scampo!
Il passaggio da pensiero a parola è davvero distruttivo: e così quando tu cerchi di fargli capire che preferiresti lui tra un branco di ragazzi dal fisico scolpito lui capisce che ci sei rimasta male e ti aspettavi qualcosa di meglio; quando provi a dirgli che hai voglia di giocare, lui lo interpreta come un "Sei un depravato".
Odio davvero la comunicazione via sms optando per una telefonata e una chat la baratterei volentieri per una conversazione faccia a faccia.
Le parole scritte sono variamente interpretabili ancor più di quelle orali perchè il sarcasmo, l'ironia, una virgola al posto sbagliato possono creare danni giganteschi.
Proprio oggi per una frase scritta su msn è nata una discussione con un mio amico che non capiva scherzassi! Come si fa a prendere sul serio la frasetta di presentazione di messenger!
Se ho qualcosa da dire ne parlo subito con la persona in questione, non di certo mi metto a fare insinuazioni con la speranza che il diretto interessato recepisca il messaggio nè tantomeno rendo noto a tutti i miei contatti che posso avercela con qualcuno!
Un'altra volta per aver scritto "E che cavolo" dopo aver lasciato per un giorno una frase in cui decantavo le mie perle di saggezza sono stata mezz'ora a cercare di spiegare ad un ragazzo che non ero in crisi depressiva, ma con il cavolo mi riferivo alla mia cena e riguardo all'altra frase stavo solo scherzando con delle mie amiche.
E conversazioni così assurde non capitano solo via chat, quel nuovo strumento di comunicazione demoniaco che se da un lato semplifica i rapporti dall'altro crea disastri!
Vi è mai capitato di parlare con una persona e discutere a lungo di un argomento per poi arrivare a comprendere che entrambi stavate affermando la stessa cosa ma con parole diverse?!
Forse il problema di base è che si tende troppo a cercare di fare capire con tutte le forze il nostro punto di vista e non si fa tanto caso a quello che sta dicendo l'altro o quali problemi ha.
Siamo troppo intenti a pensare a noi stessi: a come siamo stati feriti, a come abbiamo ragione e gli altri torto... insomma, l'ego è sempre in agguato.
Mettersi nei panni dell'altro faciliterebbe sicuramente la comunicazione, anche nel difficilissimo caso di quella via etere.
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